Vittoria Marziari
8 – 20 maggio 2005
Le sculture in bronzo della Marziari sono percorse da un sottile dinamismo che si apprezza
nello scoprire ad ogni sguardo un motivo nuovo, una sfumatura più intensa, una dolcezza diffusa, una forza sottesa, uno scopo preciso. L’inferenza non è mai conclusiva, ma è ogni volta il principio di un’esplorazione scomponibile che culmina nell’assoluto da cui riparte. L’anelito di libertà è il suo alito segreto. Ha i riflessi del tutto che splende, del nulla che muore. Vibra d’ardore. Vi è da parte della Marziari l’attitudine a plasmare più che “ le cose” il senso di ogni cosa, il desiderio di dare forma espressiva ad ogni impressione di valore. Ma vi è anche un impeto di sensualità e il desiderio di catturare la vita in ogni possibile manifestazione estetica e sensoriale, che l’artista avvolge in poesie di bronzo, fiocchi di metallo, soffi di vigore e schizzi di materia alternativa.